domenica 24 marzo 2013

Let it be

I Beatles la domenica sera sono letali. Mi danno una malinconia assurda, ma sia chiaro, in senso esageratamente positivo. Mi ricordano chi voglio essere e che sono sulla strada giusta, insomma mi riempiono la serata.
Ci aggiungo una tisana di camomilla, menta e anice  e la pioggia sulla finestra. Stasera sono felice, senza preoccupazioni, anche se domani ho interrogazione di storia e non ho fatto niente. Spero nella grazia divina.
Dicevo, stasera sono estremamente tranquilla e sicuramente è così perché in questo periodo tutto va bene, e non è un'esagerazione, va tutto alla meraviglia. 
Sto sistemando situazioni mai sistemate, lasciate sempre a metà, che ormai hanno su di loro due dita di polvere. In questo risolvere ho anche finalmente fatto scorrere un po' la parte di Barbara cattiva, perché certe persone se lo meritano: in poche parole sono riuscita a provocare in una persona un misto di odio e frustrazione nei miei confronti e sì, questo mi fa piacere perché ho sopportato per troppo.
In mezzo alla vita sociale c'è la scuola, che va benissimo, non mi è mai sembrata passare così in fretta. In più mi dà un sacco di soddisfazioni, e qui c'è una bella novità: la mia insegnante di tedesco sta facendo un progetto di scambio (la scorsa settimana è stata a Cipro) e ha selezionato me e altre cinque ragazze per andare cinque giorni in Lituania! Purtroppo possiamo partire solo in quattro, ma penso che andrò sicuramente perché almeno una o due si ritirano. Ecco, questa cosa mi ha resa felicissima, perché sapere di essere stata scelta proprio io mi riempie di orgoglio e autostima, cose che non ho mai avuto davvero.
L'America mi sta facendo tantissimo bene, nonostante sembri ancora lontana. Mi sta dando coraggio e determinazione nel decidere il destino della mia vita. L'America continua ad essere l'unico pensiero costante, tanto che, appunto, mi riduco sempre alle 10 di sera a studiare. Ma questo va bene, tanto tra 52 giorni la scuola finisce, mi manca solo un giro di interrogazioni, solo un compito - al massimo due - per materia e lascerò questa scuola per un anno. 
L'ho detto, questa sera sono tranquilla. :)

domenica 10 marzo 2013

To be or not to be: that is the question.

Domenica pomeriggio piovosa, chiusa nella mia stanza a studiare Amleto in inglese, come colonna sonora David Bowie. 
Ogni sera prima di coricarmi spunto dal calendario il giorno che è appena passato, e sto iniziando ad accorgermi quanto effettivamente passi velocemente il tempo. Siamo già a 1/3 di marzo, significa che tra minimo 5 mesi parto. La velocità del tempo mi spaventa, non perché ho paura di partire, anzi, esattamente il contrario: ciò che temo è che anche quando sarò laggiù il tempo scorrerà in fretta, e questo mi rende triste già da ora. 
Comunque, per il momento, non c'è ancora stato un giorno no, dico di quelli in cui mi pento della decisione presa, quelli in cui mi assalgo di perché, quelli in cui tremo per la futura vita americana. No, non ce ne sono stati, e spero non ci saranno. 
Mercoledì sono già tre settimane che sono a conoscenza del mio destino, e mi sembra ieri che mi sia stato detto.

Cose positive del periodo: Harry Potter il sabato sera, aver trovato la mia firma, sono dimagrita, i miei capelli stanno crescendo tantissimo, vado in piscina due volte a settimana e sto migliorando.

Cose negative: i troppi compiti in classe a scuola e la poca (forse nulla) voglia di studiare, la stanchezza accumulata, l'ansia dello stato in cui andrò, il bisogno di un paio di jeans ma zero euro nel portafogli. 

domenica 3 marzo 2013

Keep calm!

Oggi è già il 3 marzo e a me sembra ieri il giorno dei primi colloqui con AFS. Mi sembra ieri che nascosta sotto le coperte temevo di non venir presa, di non farcela, di essere delusa di me stessa.
Ma oggi è il 3 marzo e mancano meno di tre mesi e mezzo alla fine della scuola. Tre mesi di puro stress, dove ogni giorno dovrò combattere contro qualche perfida professoressa e i suoi compiti o le sue interrogazioni. Ci sarà la prima gita di classe, che sarà anche l'ultima per un bel po' di tempo. In questo momento questi tre mesi mi sembrano infiniti, e allo stesso tempo brevissimi. Saranno intensi, sicuramente, e oggi vorrei che le mie giornate si riempissero sempre di più, di cose da fare, da preparare, di sogni indirizzati verso l'America, di e-mail da scrivere alla mia hostfamily. Vorrei sapere, tutto qui; l'ansia e la curiosità insieme fanno un mix di stress allucinante. A tutto questo si sommano le tensioni a casa, quelle a scuola, quelle con amici che forse non sono così amici. Ci saranno persone che mi mancheranno tanto, soprattutto con le quali sto legando più che altro adesso (ovviamente l'universo mi odia), ed ho paura che quando tornerò sarà tutto diverso. O meglio, sicuramente sarà tutto diverso, perché io sarò cambiata e loro saranno cambiati e forse non mi vedranno più come la Barbara che sono adesso. Questo è quello che più mi farà paura: tornare in Italia dopo essermi abituata all'America, a socializzare con gente che non conoscevo. Tornerò qui e mi sentirò come l'ennesimo primo giorno di scuola, dove alla fine non conosco più nessuno. Io voglio credere che almeno alcuni amici sapranno starmi accanto, sempre, perché io avrò bisogno di loro.
Quest'ansia mi sta distruggendo, tanto che domani non so come andrà il compito di filosofia. Ecc,o però una cosa che mi mancherà da scuola sarà la filosofia, peccato che non la farò l'anno prossimo.
AFS fatti viva, sotto qualsiasi forma! Un'e-mail, una lettera, un'apparizione divina. Fa lo stesso, basta che mi fai sapere qualcosa.
Comunque quest'esperienza è solo all'inizio eppure sto già facendo amicizia con altre future exchange students negli USA. In particolare con Fabiola, un'altra (e probabilmente unica) toscana come me, con Giorgia che ciacciando nel suo profilo facebook ho scoperto ha i miei stessi gusti musicali/letterari/cinematografici/televisivi, insomma diciamo che se fosse un ragazzo sarebbe la mia anima gemella (se leggerai tutto questo per favore non spaventarti )! E anche con un'altra ragazza, Eleonora, che mi sta molto simpatica :3
Insomma, Intercultura mi porta tanta ansia, ma in compenso mi ha già fatto conoscere delle persone, che spero potrò incontrare a Roma, prima della partenza.

Barbara, just keep calm!